VILLE-LA-GRAND (FRANCIA), 28 agosto 2010
Penna e Pedali – Il Diario:
La De Nardi Colpack Bergamasca racconta il suo Giro della Valle d’Aosta
Buongiorno o meglio … Bonjour visto che oggi siamo sconfinati in Francia con questo 47° Giro della Valle D’Aosta. Oggi vi racconterò io, Davide Orrico, la giornata visto che lo scorso anno su queste stesse strade mi sono tolto una delle più belle soddisfazioni da quando sono nella categoria Under 23.
La giornata è iniziata con la mitica sveglia del mio compagno di stanza Zilio, dico mitica in quanto ha scelto (per farci alzare di buon umore nonostante la sveglia presto) uno dei tormentoni dell’estate: California Girl. Non solo perché è una bella canzone, ma soprattutto perché la cantante che la canta l’è mia mal.
Una volta svegli siamo scesi a fare una colazione-pranzo infatti abbiamo deciso ieri sera di fare colazione insieme al pranzo visto che abbiamo lasciato la nostra vecchia location di Gressan presto per paura di trovare traffico al traforo del Monte Bianco, ma per fortuna il nostro viaggio è stato veloce, senza nessun intoppo.
Mi son dimenticato di dirvi che mentre noi prendavamo direzione Monte Bianco all’ingresso dell’autorstrada i nostri compagni Stefano e Dico prendevano la deviazione per Milano purtroppo per loro il giro è finito prematuramente … CIAO SASSI ahahah … loro capiranno me lo sono sentito dire tante volte da quella coppia, ora posso prendermi una piccola rivincita personale.
Ok, finito di raccontare le nostre “cavolate” passiamo al pre-gara, con il ds Gianluca Valoti che ci spiega il percorso e la tattica di gara offensiva nonostante il tempo piovoso non fosse dalla nostra parte…
Alle 11.45 inziamo a cambiarci, successivamente il nostro massaggiatore Mario ci mette sulle gambe della crema riscaldante per combattere il freddo della partenza, ma soprattutto il freddo che avremmo trovato sugli oltre 1.500 metri dei Gpm di giornata dove si prevedeva una temperatura intorno ai 10 gradi. Una volta finito, si monta in bici per i soliti rituali bisogni fisiologici, foglio di firma e schieramento sotto lo striscione per prepararsi al trasferimento.
Siamo giunti al Km 0… Fischio del commissario di gara e via parte la corsa sotto una fastidiosa pioggia ed un freddo pungente subito dai primi metri inizia la bagarre scatti e controscatti gli americani sono i primi a provare l’assalto alla tappa, poi in un secondo in cui il gruppo si rilassa… Via ci provo anche io, faccio una cambiata brusca e i raggi della mia ruota si rompono costringendomi ad una sosta forzata per cambiare la ruota, ma per mia fortuna questa operazione ha richiesto pochi secondi e da lì inizia il mio inseguimento verso il gruppo (durato poco grazie all’aiuto della carovana)… ma mentre sto per rientrare mi affianca l’ammiraglia della Davitamon squadra belga e il loro direttore sportivo mi inizia a parlare… sinceramente nella mia testa mi sono chiesto più volte il motivo per cui si fosse affiancato a me poco dopo lo scopro… infatti mi consegna dei pezzettini di scotch da consegnare ai suoi corridori con scritti i numeri dei corridori da controllare per la classifica generale, avrei voluto chiedergli in cambio una bella trainata ma visto la brutta esperienza di ieri ho preferito farne a meno eheheh.
Rientrato in gruppo consegno i bigliettini e vado in testa al plotone…. Ma …. Sorpresa è uscita una fuga con il nostro mitico Zilio che tenta l’azione da lontano per cercare di guadagnare qualche posizione in classifica.
La fuga prende piede e il vantaggio sale fino a 1 minuto e 15 secondi prima dell’inizio della prima salita di giornata il Col De Plan Joux una salita dura, che arriva fino a 1.600 mentri di altitudine, come al solito a condurre le danze sono i corridori della nazionale russa e i corridori della Katusha che hanno il leader in squadra, un ritmo buono, molto buono che per le mie gambe e le gambe di altri corridori risulta troppo elevato infatti perdiamo qualche metro a 2 km dal Gpm… per fortuna e ripeto per fortuna dopo il Gpm c’è una bella discesa tecnica dove mi butto a capofitto per cercare di rientrare, la mia paura di rimanere solo dopo soli 42 km dalla partenza e a 107 dall’arrivo ha fatto si che prendendo qualche rischio io sia riuscito non solo a recuperare il gruppo ma anche arrivare in fondo alla discesa nelle prime 10 posizioni del gruppo… ripensandoci a mente fredda forse non valeva la pena rischiare così tanto, ma con il senno di poi è stata una scelta azzeccata.
Dopo soli 10 km di pianura, dove i nostri Mario e Avo ci passano un buon thè caldo che non fa mai male, la giostra rincomincia a girare, altro giro altra salita … questa davvero dura il Col De La Ramaz, salita affrontata anche quest’anno al Tour De France dall’altro versante e risultata fatale non solo al buon vecchio Lance Armstrong ma anche a me, che mi stacco dopo soli 2 km di ascesa… quanta fatica ragazzi pensavo di non riuscire ad arrivare all’arrivo, mentre davanti il nostro Zilio era sempre lì a dare battaglia… da qui in poi la mia tappa continua nel gruppetto, un gruppetto di una decina di corridori che come me cercano di arrivare all’arrivo, con noi anche il vincitore della prima tappa Michele Gazzara che per sua sfortuna rompe per il secondo giorno consecutivo la bici… devo dire che è stato un buon compagno di gruppetto.
Arriviamo all’ultima salita, altri 8 km di strada che guarda verso l’alto prima parte pedalabile ultimi 2 km davvero duri ma tra una chiacchiera e un’altra arriva “presto” il cartello che indica un solo chilometro al Gpm un vero sollievo se non fosse che dopo una breve discesa sono iniziate le montagne russe, su e giù su e giù gli ultimi 30 km, sono pieni di piccoli strappi e falsi piani terribili, ma per fortuna siamo stati raggiunti dall’ultimo gruppo e insieme ai corridori che c’erano dietro di noi siamo arrivati all’arrivo con cambi regolari.
Questo è il mio racconto dalle retrovie della corsa ora insieme a Zilio vi racconterò la tappa vista dalla testa del gruppo, anzi dagli apri pista… Zilio e gli altri battistrada … La fuga come preannunciato è nata dopo soli 10 km di gara il rapporto tra di loro non era troppo amorevole infatti l’accordo non era dei migliori, ma nonostante tutto sulla prima salita sono riusciti a portare il loro vantaggio fino a 2 minuti per poi mantenerli fino alla seconda salita… poi da lì inzia la sua vera gara infatti, durante la seconda salita, dal gruppo parte il corridore toscano Bongiorno che rientra sui primi rimasti soli in 5, cercando di guadagnare più terreno possibile nei confronti dei diretti rivali per la classifica generale… tira tutta la salita e dopo il Gpm si lancia in una discesa spericolata guadagnando qualche secondo sul gruppetto di Zilio, secondi che lievitano poi sull’ultima asperità di giornata.
Zilio non è propriamente un corridore dalle lunghe avanscoperte visto che come dice la nostra Ross (sarebbe Rossella Dileo nella foto RODELLA insieme ad Orrico) è un vero e proprio scheletro quindi patisce un po’ la forte andatura fatta nei chilometri precedenti dai francesi e sulla salita perde leggermente contatto e su di lui rinviene il venezuelano Monsalve insieme a Sgrinzato e Stocco della Trevigiani .
Tutto vano però visto che anche dopo l’ultima salita il gruppo si ricompatta e rimangono davanti solo un francese, un amercano e l’italiano Bongiorno … sembra una delle solite barzellette eppure è l’ordine d’arrivo odierno… Vince il francese Edet davanti all’americano Talansky e al toscano Bongiorno.
Penso di aver scritto anche fin troppo, spero di non avervi annoiato, ora sono in camera insieme ai miei 2 compagni superstiti Zilio e Villella che parliamo della faticaccia che ci aspetta domani… è vero che è l’ultima tappa ed è solo di 88 km ma la stanchezza inizia a farsi sentire davvero, il “giovane” Ville continua a lamentarsi del fatto che è stanco perché ha fatto 5 tappe… povero lui non sa cosa gli aspetta nel caso in cui l’anno prossimo dovesse correre il GiroBio!!!
Ciao a tutti ci si “sente” al Giro del Friuli sperando di abbassare la media dei 20 minuti di ritardo a tappa che costantemente sto mantenendo qui nella Vallèè
Davide Orrico
Giorgio Torre
Addetto Stampa Uc Bergamasca 1902 Colpack De Nardi
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