FORTE DI BARD (AO), 27 agosto 2010
Penna e Pedali – Il Diario:
La De Nardi Colpack Bergamasca racconta il suo Giro della Valle d’Aosta
Ciao a tutti popolo che pedala, oggi la parola passa al Ds e perciò io…Gianluca Valoti…oggi cercherò di raccontarvi la quarta tappa o meglio il tappone del Giro della Valle d’Aosta.
Se devo essere sincero fino a lunedì scorso ero quasi sicuro di vincere questo Giro o meglio…..di piazzare uno dei miei atleti sul podio e di ottenere un ottima prestazione dal giovane Zilioli e dal giovanissimo Villella………..mi posso accontentare però ho fallito il podio per il momento “no” di Stefano Locatelli ma mi posso ritenere più che soddisfatto del’ottima prestazione di Zilioli e di Villella.
Comunque…iniziamo dalla partenza dove piove a dirotto. Il paesino do Hone non è male ma la pioggia ci crea dei grossi problemi….cerchi di scrutare le nuvole e pensi a che ruote usare e quando decidi che forse verrà il sole ecco che come per incanto incomincia a piovere forte e perciò proprio dieci minuti prima della partenza ci ritroviamo io e il meccanico Cesare (i due nella foto Rodella), sotto l’acqua a sistemare la bici di Stefano Locatelli che all’ultimo minuto si accoda ai partenti.
Entri in macchina bagnato fradicio e pensi ai tuoi ragazzi che oggi dovranno affrontare 167 km sotto l’acqua e un percorso con diverse salite e……….speri……..cerchi di scherzare…magari mangi subito un panino perché sai che non ci sarà più tempo e poi……mangi le patatine che Rossella (la team manager), con me in ammiraglia, ha comprato e cerchi di non pensare a quello che ti aspetta anzi a quello che devono fare i tuoi atleti.
Cosi…si parte….dopo 10 km si affronta la salita del Montjovet e li iniziano i primi dolori…….Di Corrado si stacca e io cerco subito di raggiungerlo, ma non è cosa facile, oggi ci sono molti atleti staccati e dopo circa 1 km arrivo vicino a lui…..gli dico subito di togliere la mantellina ma lo vedo in viso che non sta bene. Siamo a 16 km dalla partenza e ne mancano ancora 150…….Dico cerca di rientrare ma quando il gruppo in discesa è a tutta ed iniziano davanti le prime fughe di giornata e non mi sembra vero…il Dico non sta bene e oggi non è in fuga…..per noi lui è un uomo fondamentale.
Cerca di rientrare per una ventina di km ma purtroppo ha problemi intestinali e deve smettere di lottare…abbandona la gara proprio davanti al nostro hotel e per lui è la cosa migliore.
Mi riporto quindi sui primi dopo averlo lasciato in hotel ed attendo che inizi un’altra salita della giornata il Col d’Introt e fino a lì è tutto ok…….sono in fuga 2 francesi che hanno 12 minuti in classifica generale ed inseguono due belgi che non sono nelle prime posizioni e perciò in gruppo è tutto tranquillo…..Villella chiama l’ammiraglia, viene a prendere l’acqua per tutti e mentre rientra mi accorgo che anche Zilioli e Locatelli sono nelle ultime posizioni, perciò chiedo al Presidente di Giuria di poter parlare con loro e quando raggiungo Stefano mi dice subito che non sta bene e fa fatica a tenere le ruote……nulla di male perché deve solo tener duro e dare una mano a Zilioli fino a che ce la fa.
Arriviamo quindi a 84 km dalla partenza e saliamo fino a 1467 metri, una salita di circa 20 km che non finisce più……..al primo km di salita mi ritrovo Stefano staccato e subito davanti a lui ci sono Orrico ed un gruppo folto di atleti che decidono di fare gruppetto ed arriveranno all’arrivo con 33 minuti di ritardo dai primi ma…..si salvano dal tempo massimo.
Anche Villella perde dai primi ma a circa metà salita e dopo avergli fatto rifornimento di acqua e panini ci portiamo sui primi per cercare di recuperare e raggiungere Zilioli.
Faccio la discesa a tutta ed abbiamo percorso circa 120 km dalla partenza, non piove più e adesso ci sono circa 30 grandi..questo tempo è proprio pazzesco.
Arriviamo su Zilioli in pianura e quando lo raggiungo lo trovo molto bene, scherza con me e fa la linguaccia alla Rossella per fargli capire che è stata dura ma…sta bene e mi fa molto contento….davanti ci sono sempre i due francesi mentre il gruppo di Zilio sta prendendo i due belgi e lì davanti sono rimasti circa 20 corridori e…..manca ancora una salita.
A 140 km dalla partenza inizia l’ultima salita e i primi km sono micidiali…davanti si attacca e il gruppetto si sgretola….il francese Bonnin stacca anche il suo compagno di squadra e la maglia prova ad attaccare.
In cima a questa salita a 20 km dall’arrivo passano: il francese Bonni, poi l’atleta della Palazzago Aru e altri 4 atleti che scollinano a circa 2 minuti dal primo e poi anche Zilioli con altri 4 atleti a circa 40 secondi. Ma mentre salgo mi accorgo che alcuni atleti che sono davanti a Zilioli in classifica generale si sono staccati. Ed inizio a sperare di recuperare con Ziloli qualche posizione in classifica, anche perché il francese ha raggiunto un vantaggio di circa 2 minuti e non penso che si riesca a recuperare.
Finita l’ultima discesa manacano ormai 10 km all’arrivo ed è in questo preciso momento che il gruppetto di Zilioli raggiunge il gruppetto dei 5 davanti e diventano 11 atleti…..davanti rimane sempre il francese Bonnin che si aggiudica la tappa con arrivo nel castello di Bard……..questo castello è una cosa spettacolare da vedere, ma ci credete che sono due volte che non riesco a vederlo all’interno?????....mi sa che prima o poi ci verrò in ferie per poterlo visitare!
Finisce la gara e in casa De Nardi Colpack Bergamasca c’è grossa soddisfazione: Zilio si piazza in ottava posizione e recupera parecchie posizioni in classifica, adesso è nono a 5 minuti e 16.
Insomma un bel salto ma lui ormai lo definiamo un diesel…esce alla distanza.
Adesso però vi racconto una cosa: Zilioli arriva al furgone e io gli dico: grande Zilio e lui mi risponde – grazie Gian ma abbiamo un problema….e io preoccupato gli chiedo – Zilio che problema c’è? E lui sentite un po’ cosa risponde…….Gian sono due giorni che corro solo con una lente a contatto e oggi ho perso anche quella e domani non posso correre senza lenti………insomma ditemi voi se questo non è matto…gli mancano 2,50 diotrie per occhio e mi ha corso senza lenti a contatto a 95 km all’ora in una discesa che non finiva più……….popolo che pedala…questi prima o poi mi fanno venire un infarto ahaahhhahahahhahh…grande Zilio sei un grande!
Gianluca Valoti
Giorgio Torre
Addetto Stampa Uc Bergamasca 1902 Colpack De Nardi
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